SAPEVI CHE IL CARDO MARIANO E' UN VALIDO AIUTO PER IL FEGATO?
In questo articolo spiego come utilizzare il cardo mariano per dare sollievo al fegato e a ripulirci dalle tossine.
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Proprietà, controindicazioni e usi di questa pianta officinale molto potente
Una pianta dal fiore molto riconoscibile, maturo in estate, di colore rosso-purpureo, il cardo mariano appartiene alla famiglia delle Silybum Marianum della famiglia delle Asteracee. I frutti sono degli acheni oblunghi di colore nero brillante, macchiati di giallo.
È un fiore legato alla simbologia mariana, in quanto la leggenda vuole che la Vergine Maria allattando suo figlio durante la fuga dall'Egitto avesse versato qualche goccia del latte sulla pianta, lasciando striature bianche (gli acheni della pianta sono dotati di un pappo bianco vistoso).
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Le proprietà del cardo mariano per il fegato
Il cardo mariano un potente decongestionante epatico e favorisce l'escrezione della bile (si dice infatti che è un "colagogo"), è diuretico e febbrifugo. Il suo potere di mitigare le infiammazioni è davvero notevole, in quanto agisce sul rilascio di acido arachidonico connesso ai radicali liberi, dannosi per l'organismo. Il cardo mariano contiene silimarina, sostanza epatoprotettiva straordinaria.
La pianta è anche nota con il nome di carciofo selvatico, altro aiutante diretto del fegato: spesso viene consigliato in forma di integratori in cui si possono trovare anche altri componenti come, oltre al carciofo, il tarassaco e la centaura minore, parimenti molto depurativi.
Queste caratteristiche del cardo mariano già in antichità erano note: Plinio il Vecchio le descriveva inNaturalis Historia, spiegando come il succo venisse usato per digerire meglio e favorire il flusso della bile. Questa pianta aiuta in tutti i casi in cui c'è necessità di depurare in profondità: da cirrosi o epatite, assunzione prolungata di farmaci, consumo eccessivo di alcolici, sostanze eccitanti e dipendenza da fumo.
Ha effetti positivi su tutti quei disturbi collegati a un inefficiente funzionamento del fegato, come il mal di testa e la nausea. Il fegato è collegato agli occhi e molto spesso agire sull'organo interno dà poi beneficio ai nostri preziosi organi di senso.
Infine, oltre a essere grande alleato del fegato, nostro organo depuratore principale, il cardo mariano aiuta le donne che hanno bisogno di riequilibrare il proprio sistema ormonale.
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Come assumere il cardo mariano
Nei disturbi del fegato o come disintossicante, assumere 2 capsule di estratto secco mezz'ora prima dei pasti .
In alternativa, ottima anche la forma del decotto, da prendere dopo i pasti: si mettono a bollire 10 g di cardo mariano (pianta intera) in 200 g d'acqua per 10 minuti. Si filtra e si beve subito.
Il cardo mariano non ha particolari controindicazioni se non nei casi di ipertensione cronica, a causa della tiramina in esso contenuta.
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Ingredienti e tenori medi caratterizzanti per 6 capsule: capsula in Gelatina alimentare; Centaurea (Erythraea centarium L.) sommità polvere 390 mg, Cardo mariano (Silybum marianum Gaertn.) frutti polvere 390 mg, Tarassaco (Taraxacum officinale Weber) radice polvere 354 mg, Carciofo (Cynara cardunculus L.) foglie polvere 126 mg.
Centaurea minore: Pianta della famiglia delle Gentinacee; diffusa in Europa, Africa del nord e Asia Minore. Ha proprietà stimolanti l’appetito, tonificanti e depurative, perciò è utile nelle affezioni epatiche e nelle dermatosi dovute a cattivo funzionamento epatico.
Cardo mariano: Si utilizza il frutto del Silybum marianum, noto fin dall’antichità per la sua funzione di epato-protettore. Infatti questa pianta esercita un’azione diretta sulle cellule del fegato: le rigenera e combatte le sostanze epato-tossiche. Stimola, inoltre, la digestione e la secrezione della bile.
Tarasacco: Il tarasacco o Dente di Leone è una pianta molto diffusa anche nei nosri climi, di cui si utilizza la radice amara per le sue proprietà epato-toniche, diuretiche e depurative per tutto l’organismo. E’ utile nei casi di insufficienza epatica e renale, elevato tasso di colesterolo nel sangue, stitichezza, dermatosi degli epatici.
Carciofo: Pianta assai conosciuta ed apprezzata nella tradizione culinaria, possiede anche virtù terapeutiche per le quali vengono utilizzate le foglie. E’ uno stimolante della secrezione biliare, buon aperitivo e tonificante, combatte l’eccesso di colesterolo e ringiovanisce i tessuti. Viene impiegato inoltre per un’azione depurativa generale, poichè è un blando diuretico.
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